è un antico approdo che si trova nella parte nord-est dell'isola, è un sito archeologico subacqueo importantissimo costruito dai volontari dei Diving dell'isola in collaborazione con la sovrintendenza ai beni culturali di Trapani. La sua collocazione all'interno di una baia aperta ad est, consente l'uscita con il Levante e con il Grecale. E' presente un piazzale in cemento che permette di montare comodamente l'attrezzatura e l'entrata in acqua è rapida. Durante tutta l'estate è presente un ambulante che vende bibite e prepara spuntini. Il Levante arriva side-on entra completamente nella baia e permette l'uscita mura a dritta, le alture presenti e le piccole colline creano molte correnti termiche che fanno aumentare il vento sotto costa, il mare è molto piatto e l'uscita è sicura. Il vento aumenta di intensità intorno alle 12 e dura tranquillamente fino alle 18. Il Grecale arriva on-shore crea c.a. un metro d'onda ma non eccessiva, per uscire dalla baia bisogna fare un bordo di bolina strettissima ma una volta fuori il traverso è l'andatura ideale. Il posto è reso molto suggestivo dalle bellissime alture ricche di anfratti che sprofondano in uno stupendo mare turchese. Il Maestrale arriva side e crea molta onda, già con 20 nodi può diventare pericoloso perchè spinge sugli scogli. Lo Scirocco arriva quasi fino a terra ma sempre side on mura a dritta, porta acqua piatta e sotto costa è sempre più forte.
Raggiungere l'isola è molto semplice, ma sicuramente tutt 'altro che rapido. E' presente un aeroporto, ben collegato tutto l'anno con Trapani e Palermo, mentre d'estate sono numerosi i collegamenti con i principali aeroporti nazionali. Il prezzo del biglietto aereo dagli aeroporti di Trapani e Palermo è veramente conveniente, tariffe molto costose purtroppo sono invece applicate sui diretti nazionali. I traghetti che ci collegano alla Sicilia partono dal porto di Trapani alle 24.00 di tutti i giorni tranne che il sabato durante il periodo invernale. Durante il periodo estivo viene aggiunta una nave veloce che collega l'isola con Mazara del Vallo (Guizzo) tutti i giorni alle 11.00 Se si sceglie la via del mare bisogna sempre dare un occhiata alle condizioni meteo, specialmente fuori stagione,perchè se il mare è mosso, la motonave spesso non effettua il collegamento.
I venti predominanti sull'isola sono due il MAESTRALE e lo SCIROCCO. Il MAESTRALE soffia da nord-ovest molto costante creando condizioni ottimali per lo slalom tra le onde. Lo SCIROCCO offre mare piatto e onda che non supera il metro, proprio per gli amanti della velocità. Il LEVANTE quando arriva si fa sentire.... Durante le perturbazioni primaverili può arrivare tranquillamente a 80-90 km/h, il mare rimane piatto quindi ideale per lo speed, disciplina non praticata. La percentuale dei giorni dove il vento supera i 10 nodi è altissima, sia d'estate che d'inverno. I mesi migliori sono da marzo a novembre e fuori stagione l'isola offre dei paesaggi incantevoli e tramonti mozzafiato. La costa africana dista circa 70 km e nei pomeriggi più limpidi sembra di poterla afferrare con una mano. I periodi migliori per il windsurf sono da Marzo a Novembre dove la percentuale di giorni per planare è altissima. Le vele più usate sono dalla 5.0 alla 6.5 mt. Sono prediletti i mesi primaverili per le numerose giornate di scirocco fortissimo, tuttavia nei mesi estivi la percentuale di giorni ventosi è molto alta. Durante l'inverno il vento predominante è il Maestrale ma la temperatura dell'acqua si aggira intorno ai 14°. Le perturbazioni sono molto frequenti e il mare è veramente agitato infatti spesso i collegamenti vengono interrotti. Durante l'autunno l'acqua rimane calda fino a metà novembre ma la percentuale di giorni per planare purtroppo scende un pochino. L'isola è molto più bella durante la primavera o l'autunno perchè le sporadiche piogge cambiano completamente il paesaggio ed essendo fuori stagione turistica l'isola è immersa in una tranquillità quasi surreale.
Di cose da NON PERDERE sull'isola c'è ne sono tante... Di luoghi da visitare anche.... Di persone da conoscere pure... Certo l'isola è un posto molto particolare, è il classico posto che a primo impatto o ti innamori oppure non vedi l'ora di andare via... Di tutte le persone che abbiamo conosciuto solo un paio hanno condiviso la seconda opzione, ma quello che più balza agli occhi delle persone che vengono qui è la tranquillità del vivere in questo posto. Un poeta dell'isola scrive in una sua poesia:
Sento le onde del mare…. Sento quella malinconia dell’essere isolato… isolato….. isolano……….. cos’è la felicità? forse un pensiero preciso? un pensiero che ha un limite? una routine che alla fine…………. ……… alla fine ti sta anche bene………
Un posto meraviglioso dove i contrasti tra gli elementi naturali sono davvero incredibili, dove mentre sfrecci tra le onde ti sbuca un capodoglio di 10 metri a 100 metri di distanza da te, dove esci per un aperitivo e magari torni alle 6 del mattino, ecco questa è la nostra isola. Naturalmente con tantissimi problemi legati alla difficoltà nel raggiungerla, ma che una volta arrivato ti senti di essere catapultato in un posto ai confini della civiltà ed è allora che dimentichi tutto il resto.
Sull'isola sono presenti negozi di tutti i generi, per quanto riguarda l'attrezzatura è impossibile reperirla in loco. Attrezzarsi preventivamente con ricambi di vario genere è obbligatorio onde evitare di rovinarsi la vacanza a causa di una stupida rottura. La temperature dell'acqua raggiunge i 28°c in estate, mentre in inverno i 14°. In estate si può fare a meno della muta, in autunno basta una 3.5 mm a manica corta, in inverno una 5 mm a manica lunga è più che sufficiente. In estate le temperature sono molto elevate, tuttavia essendo un isola molto ventosa non si soffre il caldo. In inverno non si raggiungono temperature inferiori a 10°.Sull'isola non sono presenti negozi di attrezzatura per il windsurf quindi fate scorta di piedi d'albero e cimette del trapezio perchè una rottura può rovinarvi la vacanza.
windsurfpantelleria
Pantelleria (Pantiá¸á¸á¹›aría in siciliano[3]) è un comune italiano di 7 601 abitanti[4] della provincia di Trapani in Sicilia.
Il comune copre l'intera isola di Pantelleria che si trova a 110 km a sud della Sicilia e a 70 dall'Africa, la cui costa, al pari di quella siciliana, è talvolta visibile ad occhio nudo.[5] Il suo territorio è di origine vulcanica. L'ultima eruzione è avvenuta, nel 1891, sul pendio nord-occidentale, nella parte sommersa. Sono tuttora presenti molti fenomeni di vulcanesimo secondario, prevalentemente acque calde e soffioni di vapore.
L'isola raggiunge un'altitudine di 836 m sul livello del mare con la Montagna Grande.
Il porto dell'isola permette il collegamento regolare con i porti di Trapani e Mazara del Vallo. Pantelleria è dotata di unaeroporto ed è collegata all'Italia continentale con voli di linea.
Nota per la sua centralità nel Mar Mediterraneo, scalo intermedio tra Africa e Sicilia e caposaldo per il commercio colLevante, Pantelleria si caratterizza per la singolarità del suo paesaggio, nel quale agli elementi naturali (colate laviche a blocchi, cale e faraglioni) si aggiungono i manufatti creati dall'uomo: muri a secco, con la quadruplice funzione di spietrare il fondo, contenere il terreno, delimitare la proprietà fondiaria e proteggere dal vento; Giardini panteschi, costruzioni quasi sempre cilindriche in muratura di pietra lavica a secco con la duplice funzione di proteggere gli agrumi dal vento e di controllare gli effetti micro-climatici per un giusto apporto di acqua alla pianta, laddove l'isola ne è naturalmente sprovvista; dammusi, fabbricati rurali con spessi muri a secco, cubici, con tetti bianchi a cupola ed aperture ad arco a tutto sesto, atavici esempi di architettura bio-climatica.
La flora autoctona dell'isola è costituita dalla macchia mediterranea, assai rigogliosa nelle regioni sud-orientali. Gli elementi dominanti questo paesaggio sono costituiti dalla ginestra, dal corbezzolo, dal pino marittimo e dalle piante aromatiche tipiche della gariga (timo, rosmarino, lavanda, origano, mentuccia). Sulle cime più alte si sviluppa il bosco di pini, che a quote più basse è sostituito da querce (localmente dette balluti). La scarsità di acqua che non sia piovana ha reso impossibile lo sviluppo dell'agricoltura irrigua. Cresce spontanea una varietà di cappero, che oggi rappresenta anche una delle principali coltivazioni dell'isola, insieme con quella della vite e dell'ulivo (con la varietà detta biancolilla), quest'ultimo coltivato basso e ramificato in ampiezza per proteggerlo dal vento. Sono rari gli agrumi, coltivati con particolare cura e protetti dai venti. Introdotte dall'uomo sono anche numerose varietà di palme, tra le quali è stranamente assente quella "nana", che su altre isole mediterranee, tra le quali la Sicilia, si associa alla macchia.
Pantelleria costituisce un punto di transito per la migrazione di molte specie aviarie tra Europa e Africa. Tra i volatili stanziali si segnalano svariate specie di rapaci, compresi il falco pellegrino, il barbagianni, la poiana e la berta maggiore. Già data per estinta, ma forse ancora esistente, è la foca monaca. Gli altri mammiferi, tutti di piccola taglia, sono costituiti da arvicole e soprattutto conigli, introdotti dall'uomo, i quali, non avendo nemici naturali, si riproducono in modo incontrollato. Introdotte dall'uomo e poi rinselvatichite sono molte altre specie: il colubro sardo, unica specie di serpente presente sull'isola, la capra, che nel medioevo popolava il paesaggio ma oggi è estinta, e il gatto selvatico, che vive in piccole colonie tra i boschi della regione sud-orientale. Tra i mammiferi di taglia maggiore, oltre a pochi bovidi e ovidi, allevati in stalla per la produzione casearia, la fauna di Pantelleria annovera la presenza di una sottospecie autoctona di equide, detta asino pantesco; già estintosi, grazie ad un'iniziativa della Regione Siciliana è stato sviluppato un progetto per ricostituire la razza Pantesca in purezza, in seguito al quale dal 2003 si annoverano alcuni esemplari. La presenza di tale asino è nota da tempi remoti. Molto diffuso fino a metà del XX secolo e molto forte, l'asino di Pantelleria venne selezionato dall'Esercito Italiano, durante la Grande Guerra, per la produzione di muli militari.