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Acitrezza I Faraglioni

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Catania (CT)

Catania è un comune di 305.773 abitanti (circa 750.000 l'area metropolitana) della provincia di Catania facente parte del patrimonio dell'umanità. È il secondo della Sicilia per densità abitativa ed è situato sulla costa orientale dell'isola, a metà strada tra le città di Messina e Siracusa), ai piedi del vulcano Etna, si affaccia sul mare Ionio con il golfo che prende il suo nome. Probabilmente era un'isediamento d’origine sicula. La città di Katane (gr. Kατάvη) fu fondata, secondo il racconto di Tucidide nella sua "Guerra del Peloponneso" dai greci calcidesi guidati da Tucle e salpati da Naxos, nel quinto anno dopo la fondazione di Siracusa. Avendo scacciato con le armi i siculi, fondarono Lentini e dopo Katane. I nuovi abitanti di Catania elessero come loro ecista Evarco. Quindi Catania fu fondata tra il 729 e il 728 a.C. da coloni greci provenienti dalla città Calcide, nell'Eubea (Tucidide, VI 3, 3). L'abitato arcaico doveva occupare una collina ben difendibile, immediata­mente a ovest del centro della città moderna, in coincidenza dell’antico rione Montevergine, di piazza Dante e dell’ex convento dei Benedettini (scavi del 1978). Sappiamo pochissimo sul primo periodo della sua storia: praticamente solo la notizia sull'origine catanese del cele­bre legislatore Caronda, che poi fu esiliato e si trasferì a Reggio (Aristotele, Politica, II 1274a). Vi avrebbero soggiornato nume­rosi e celebri uomini di cultura, come il filosofo Senofane da Colofone (tra i fondatori della scuola eleatica) e i poeti Ibico e Stesi­coro, che vi morì (la sua tomba era indicata presso la principale porta a nord della città, che da lui prese il nome di porta Stesicorea). La dominazione siracusana All'inizio del V secolo a.C. Catania venne conquistata da Ippocrate di Gela. Nel 476 a.C. Gerone I, tiranno di Siracusa, ne deportò gli abitanti a Leontinoi, e li sostituì con 10.000 nuovi abitanti, in parte siracusani, in parte peloponnesiaci, e data ad amministrare a suo figlio Dinomene (Diodoro Siculo, XI 49, 1 sgg.). Anche il nome della città venne modificato in Aitna (Etna): con tale nome è celebrata nella Pitica I di Pindaro, scritta in onore di Gerone, e nella tragedia perduta di Eschilo, rappresentata per l'occasione (Le Etnee). Ma solo pochi anni più tardi, dopo la morte di Ierone, Ducezio in­sieme ai siracusani costrinse i nuovi abitanti a trasferirsi a Inessa (che assunse allora a sua volta il nome di Etna), centro forse corrispondente alla Civita di Paternò. Dal 461 a.C. Catania recuperò così il suo nome e i suoi antichi abitanti (Diodoro, XI 76, 3; Strabone, VI 2, 3). Durante la guerra tra Siracusa e Atene, Catania, inizialmente neutrale, prese poi posi­zione a favore di Atene, dopo un celebre discorso che Alcibiade avrebbe pronunciato davanti all'assemblea riunita nel teatro della città (Tucidide, VI 50, 3 sgg.; Sesto Giulio Frontino, Strateg. III 2, 6). Sotto­posta per questo a un'offensiva di Siracusa, dopo la sconfitta degli Ateniesi fu salvata dall'invasione cartaginese della Sicilia del 409 a.C. Ma poco dopo il 403 a.C. Dionisio I di Siracusa riuscì a con­quistarla, e ne vendette in parte come schiavi gli abitanti. I super­stiti si rifugiarono in un primo tempo a Milazzo, ma da qui poi furono espulsi, e si dispersero in varie località della Sicilia. Dio­nigi ripopolò la città con i suoi mercenari campani (Diodoro, XIV 15, 1 sgg.; 58, 2; 87, 1-3). Nel 345 a.C. è tiranno di Catania il sabellico Mamerco, che in un primo tempo si allea con Timoleonte, ma successivamente passa ai Cartaginesi (Diodoro, XVI 69, 4). Scon­fitto da Timoleonte nel 338 a.C., egli si rifugerà a Messina, ma, caduto nelle mani dei siracusani, verrà crocifisso, dopo aver subito un processo nel teatro di Siracusa (Plutarco, Vita di Timoleonte, 30; 31; 34). [modifica] La dominazione romana Nel 263 a.C., all'inizio della prima guerra punica, Catania (lat. Catĭna o Catăna) viene conquistata dai Romani, sotto il comando del console Massimo Valerio Messalla (Eutropio, II 19). Del bottino faceva parte un orologio solare che fu collocato nel Comitium a Roma (Plinio il Vecchio, Naturalis historia, VII 214). Da allora la città fece parte di quelle soggette al pagamento di un'imposta a Roma (civitas decumana). Sappiamo che il conquistatore di Siracusa, Marco Claudio Marcello, vi costruì un ginnasio (Plutarco, Vita di Marcello, 30). Intorno al 135 a.C., nel corso della prima guerra servile, fu conquistata dagli schiavi ribelli (Strabone, VI 2, 6), e nel 122 a.C., a seguito dell’attività vulcanica dell’Etna, fu fortemente danneggiata dalle ceneri vulcaniche stesse piovute sui tetti della città che crollarono sotto il peso. (Paolo Orosio, V 13, 3). Il territorio di Catina, dopo essere stato nuovamente interessato dalle attività eruttive del 50, del 44, del 36 e in fine dalla disastrosa colata lavica del 32 a.C. che rovinò campagne e città etnee, e dai fatti della disastrosa guerra che aveva visto la Sicilia terreno di scontro fra Ottaviano e Sesto Pompeo, si avvia sulla lunga e faticosa strada della ripresa socio-economica già in epoca augustea.

Sicilia

La Sicilia è una regione dell'Italia Insulare di 5,1 milioni di abitanti, con capoluogo Palermo. È completamente circondata dal Mar Mediterraneo.

Storia
La Sicilia, grazie alla sua posizione centrale nel Mar Mediterraneo, ha vissuto in prima persona alcune tra le più grandi vicissitudini della storia. A partire dai popoli che anticiparono l'arrivo dei Greci, fino al secolo scorso, l'isola è stata teatro di guerre di conquiste e centro culturale di estrema importanza.
Periodo Antico
Periodo Greco
Periodo Romano

Geografia
La Sicilia, settima isola europea per dimensione, è la principale isola italiana e di tutto il Mar Mediterraneo, nonché la denominazione della Regione autonoma a statuto speciale comprendente come territorio oltre che l'omonima isola anche diverse isole minori, quali il gruppo delle Isole Eolie o Lipari, Isole Egadi, Isole Pelagie, le isole di Pantelleria, Lampedusa e di Ustica.

È separata dal continente mediante lo Stretto di Messina (ca.3km). L'isola stessa nonché le isole circostanti sono interessate da intensa attività vulcanica: Etna, Stromboli, Vulcano,...

Regione tra le più suggestive d'Italia per gli scorci panoramici di rara bellezza, per i bellissimi e ricchi fondali, per una natura pressochè incontaminata, per le meravigliose isole, per gli splendidi monumenti dei centri storici e delle città d'arte, per il carattere originale delle manifestazioni tradizionali, per le rinomate località montane, come ad esempio l'Ètna. Tutto ciò fanno di quest'isola una meta turistica imperdibile.

Clima
Clima mite in particolare sulle coste, caldo in estate e dolce nel breve inverno.

Abbigliamento consigliato
Si consiglia l'utilizzo di creme solari, occhiali da sole e di un copricapo per ripararsi dal sole.

Documenti necessari
I cittadini Italiani devono essere in possesso della carta d'identità.

Fuso orario
In Italia vigono l'ora legale e l'ora solare

Info mediche
Indispensabile il libretto sanitario per poter usufruire delle strutture ospedaliere presenti nelle principali città.

Cucina
Cucina ricca di prodotti semplici e genuini, sapori che stanno, cosi' come la posizione geografica dell'isola, in un perfetto equilibrio tra terra e mare. Una cultura gastronomica iscritta nella tradizione mediterranea che offre una varieta' di piatti ricchi di prodotti, spezie e profumi che testimoniano quanto l'isola sia originata dalla mescolanza di gusti dei popoli che l'hanno dominata. Famosi gli arancini, grosse pallottole di riso farcite di uno speciale ragù di carne, impanate e fritte; numerose sono le paste, il cui condimento si sbizzarrisce con sughi alle sarde, melanzane, alle zucchine e alla ricotta. La pescosità delle coste favorisce la presenza di piatti di mare come la zuppa di pesce, il tonno, le costolette di pesce spada e il rinomato cuscus di pesce. Anche il reparto pasticceria non è da meno: cannoli ripieni, cassate, paste di mandorla e deliziose granite.

Ristoranti
Presenti ristoranti e pizzerie per tutti i gusti e tutte e tasche. Sicuramente da sperimentare sono le sagre di paese nelle quali si possono gustare i piatti tipici siciliani.

By Night
Pubs, discoteche e piccoli locali tipici movimentano le suggestive notti siciliane. Sull'isola sono presenti, inoltre anche locali che offrono spettacoli folcloristici e musica dal vivo.

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