Un tempo era una località di lusso, un enorme spazio verde sul mare. L’intera area con tanto di doppie strutture alberghiere, bungalow, villette a schiera, campi da tennis e campeggio ha conosciuto tempi migliori quando una ventina d’anni fa gli impianti erano ancora in mano ai tedeschi affittuari della Yugoslavia. Dopo la fuga degli investitori l’abbandono è stato graduale. Dei due alberghi solo uno si è salvato mentre l’altro incombe tetro e sommerso dalla generosa vegetazione. Stessa sorte per tutte le abitazioni in legno, gran parte delle case e quasi tutti i campi da tennis. La zona turistica dello stesso spazio invece è curata e il giardino è molto apprezzato in particolare da un toro, che rumina da queste parti. La poca luce della sera impedisce di riconoscerne gli attributi e si dà per scontato sia una mucca. “Il pascolo” arriva fino alla spiaggia in parte attrezzata con ombrelloni di paglia e legno. I tre chilometri di sabbia scura a grani grossi lambita da un mare spumeggiante, verde e blu, selvaggio, pulito e splendido sono riservati ai naturisti. Anche i pastori con la mandria che pascola in riva al mare l’apprezzano. In effetti i campeggi sono notevoli. Direttamente sulla spiaggia e generalmente con grandi spazi aperti, numerosi alberi e un prezzo davvero imbattibile circa 4/5 euro a testa al giorno. C’è comunque un ma: i bagni. Il primo impatto con Ada Bojana è duro: può capitare di condividere le docce con dei ratti niente male. Prova tu a non mettere mano nel tuo bagno per almeno 15 anni. E’ probabile che i campeggiatori abituali (tedeschi e francesi soprattutto) quando non nei loro camper o roulotte, si servano dei ristoranti e dei locali dopo aver sorseggiato un caffè. Se però si supera quest’ostacolo, il resto è in discesa. Le persone sono gentili con una leggera tendenza ad approfittarsi del turista nordeuropeo (cioè noi), arrotondando il resto o proponendo del formaggio a 17 euro al chilo.