La criminalità comune rappresenta il principale fattore di rischio nel Paese. Si registrano furti, borseggi ed altri episodi di micro-criminalità, anche a mano armata. Sono diffusi i tentativi di effettuare frodi mediante strumenti informatici, sia in ambito commerciale che in ambito personale, sotto forma di proposte di affari, di amicizia, di matrimonio ecc. Le Autorità nigeriane hanno, in passato, applicato una "chiusura parziale" delle frontiere terrestri con la Repubblica del Benin, in particolare sul principale posto di frontiera di Seme-Kpodji, lungo la strada che collega Cotonou a Lagos. Le misure, finalizzate al contrasto del contrabbando, hanno causato rallentamenti negli attraversamenti di persone, nonché il blocco dei transiti frontalieri di autovetture. Eventuali viaggi via terra, tra Nigeria e Benin, restano comunque sconsigliati per le pessime condizioni del manto stradale. É pertanto opportuno adottare le precauzioni indicate nella sezione “Avvertenze”.
Banditi, organizzazioni criminali e gruppi terroristici sono attivi in Benin, in particolare nelle aree settentrionali del Paese al confine con Burkina Faso e Niger. Gli attacchi in queste aree possono verificarsi con poco o nessun preavviso e potrebbero riguardare negozi, mercati, hotel, luoghi di culto, ristoranti, bar, scuole, installazioni governative, hub di trasporto e altri luoghi in cui si radunano folle. Gli attacchi violenti sono molto più probabili nelle aree settentrionali del Benin che nelle aree meridionali e costiere.
In Benin si verificano spesso rapine e aggressioni anche a danno degli stranieri. Questi crimini spesso avvengono di notte e in luoghi isolati. I crimini si verificano più frequentemente nelle aree urbane e nei mercati affollati.
È sconsigliato recarsi nelle seguenti aree del Benin a causa di criminalità, terrorismo e rapimenti:- la città di Kandi e tutte le aree a nord e a est che si estendono fino ai confini del Benin con Burkina Faso, Niger e Nigeria,- la città di Tanguieta e tutte le aree a nord e a ovest che si estendono fino ai confini del Benin con Burkina Faso e Togo,- i parchi nazionali Pendjari e W-Arly-Pendjari,- le zone di caccia Pendjari, Atacora e Djona,- la Route Nationale Inter-Etats 7 (RNIE 7) tra Banikora e Segbana- la Route Nationale 10 (RN 10) tra Nikki e Segbana
Il Benin condivide con il resto dell’Africa Occidentale l’esposizione al fenomeno del terrorismo. Alla luce del quadro generale di insicurezza nell’intera area saheliana e del conflitto tra forze governative e militanti di jihadisti che interessa le regioni settentrionali del Paese (in particolare nelle aree al confine con Burkina Faso e Niger), le Autorità beninesi hanno elevato il livello di allerta e rafforzato le misure di sicurezza in tutto il Paese. Luoghi frequentati da turisti sono considerati come obiettivi dai gruppi terroristici che operano nella regione. Si raccomanda di mantenere un adeguato livello di vigilanza, durante la permanenza, e di attenersi alle eventuali indicazioni specifiche delle Autorità locali, in materia di sicurezza.
Tra il novembre 2021 e il settembre 2022 si sono registrati un totale di 28 attacchi e attentati di stampo jihadista sul territorio del Benin. Le aree di confine settentrionali del Benin erano un terreno particolarmente favorevole alle attività dei guerriglieri islamisti, perché occupate quasi per intero da due ampie aree forestali protette (il Parco nazionale del Pendjari e il Parco nazionale W-Arly-Pendjari) collocate proprio a cavallo delle frontiere con Burkina Faso e Niger. Incidenti gravi si sono verificati anche nel corso del 2024. Nell’aprile del 2024 è stato registrato un attacco jihadista presso un posto di confine a Malanville sulla frontiera con il Niger che ha provocato la morte di due soldati dell’esercito beninese. Nel giugno del 2024 una serie di imboscate a pattuglie militari nelle vicinanze di Tanguiéta, all'interno dei confini del Parco nazionale del Pendjari, ha causato la morte di sette soldati beninesi. Nella notte tra il 24 e il 25 luglio 2024 una violenta battaglia all'interno del Parco nazionale W-Arly-Pendjari ha provocato la morte di cinque ranger e sette soldati beninesi. Da ultimo, l'8 gennaio 2025 ed il 17 aprile 2025, nella parte settentrionale del Paese, al confine con Niger e Burkina Faso, hanno avuto luogo due gravi attacchi terroristici, che hanno provocato il decesso di oltre 100 militari beninesi e di oltre 50 combattenti jihadisti.
Durante la stagione delle piogge, da inizio aprile a fine ottobre, si verificano inondazioni, soprattutto nelle aree rurali, ma anche in certe zone periferiche di Cotonou e Porto Novo, dovute, oltre all’abbondanza delle precipitazioni, alla mancanza di adeguati margini lungo i corsi fluviali, alle carenti fognature e all’abusivismo edilizio nei pressi dei fiumi principali.
Si consiglia di evitare, in ragione della presenza di gruppi armati e del rischio rapimento, ogni spostamento nelle aree al confine con Burkina Faso e Niger, e nelle ore notturne, le strade che collegano Cotonou con le città nigeriane di Badagry e Lagos. I cittadini stranieri possono essere esposti al rischio di rapimenti, in particolare nell'estremo Nord del Paese (Parchi Nazionali della Pendjari e del W-Arly-Pendjari e zone adiacenti, nonché le aree rurali dei Dipartimenti dell'Atakora, dell'Alibori e di Borgou). Si consiglia altresì di evitare la zona di frontiera del Nord Est con la Nigeria, dalla periferia di Malanville fino ai dintorni di Nikki. Le zone e le strade circostanti Banikoara, Kandi, fino a Malanville e Segbana, così come a sud di Matéri fino a Boukoumbé, sono zone di confine formalmente scoraggiate a causa delle minacce ai cittadini occidentali. Si sconsiglia di viaggiare nelle zone di caccia di Mékrou e di Djona.
Si raccomanda particolare cautela, inoltre, in tutte le zone di periferia urbana, specialmente dopo il tramonto.
È sconsigliato recarsi nelle seguenti aree del Benin a causa di criminalità, terrorismo e rapimenti:- la città di Kandi e tutte le aree a nord e a est che si estendono fino ai confini del Benin con Burkina Faso, Niger e Nigeria- la città di Tanguieta e tutte le aree a nord e a ovest che si estendono fino ai confini del Benin con Burkina Faso e Togo- i parchi nazionali Pendjari e W-Arly-Pendjari- le zone di caccia Pendjari, Atacora e Djona- la Route Nationale Inter-Etats 7 (RNIE 7) tra Banikora e Segbana- la Route Nationale 10 (RN 10) tra Nikki e Segbana
ATTRAVERSAMENTO DELLE FRONTIERE: le Autorità nigeriane hanno, in passato, applicato una "chiusura parziale" delle frontiere terrestri con la Repubblica del Benin, in particolare sul principale posto di frontiera di Seme-Kpodji, lungo la strada che collega Cotonou a Lagos. Le misure, finalizzate al contrasto del contrabbando, hanno causato rallentamenti negli attraversamenti di persone, nonché il blocco dei transiti frontalieri di autovetture. Eventuali viaggi via terra, tra Nigeria e Benin, restano comunque sconsigliati per le pessime condizioni del manto stradale. Si consiglia di evitare ogni spostamento nelle aree al confine con Burkina Faso e Niger.
Si consiglia ai connazionali di:- registrare i dati del proprio viaggio su DOVESIAMONELMONDO;- evitare di indossare oggetti di valore e di esibire denaro contante; - adoperare idonee precauzioni volte a prevenire il rischio di furti;- evitare di frequentare luoghi particolarmente isolati, sia di giorno che di notte;- evitare di frequentare luoghi particolarmente affollati, quali mercati rionali (es. mercato di Dantokpa a Cotonou, ecc.), oppure visitare gli stessi accompagnati da persone locali di fiducia; - non lasciare borse, cellulari ed oggetti di valore in vista sui sedili delle vetture o incustoditi;- non fotografare le persone locali senza il loro preventivo consenso e non fotografare edifici governativi e in particolare installazioni militari, per i quali può essere richiesta un’apposita autorizzazione;- viaggiare preferibilmente in auto tenendo i finestrini chiusi e le sicure delle portiere abbassate, anche in città; - evitare o limitare l’uso di mezzi di trasporto pubblici;- diffidare di soggetti dei quali non siano certi le credenziali, che si presentano come Agenti governativi, proponendo affari che assicurano eccezionali margini di profitto; al riguardo é fortemente consigliabile consultarsi, prima di dare seguito ad ogni simile proposta, con l'Uffico Commerciale dell'Ambasciata d'Italia ad Abuja (commerciale.abuja@esteri.it) , evitando in ogni caso di fornire agli interlocutori beninesi propri dati personali, coordinate bancarie o di effettuare pagamenti anticipati.
Le interruzioni nell’erogazione di energia elettrica sono frequenti nel Paese. I principali alberghi come pure i grandi magazzini di Cotonou e Porto Novo sono tuttavia dotati di generatori.
Capitale: Porto Novo: capitale e sede del Parlamento; Cotonou: sede del Capo dello Stato, del Governo e di tutte le Ambasciate accreditate.Popolazione: 13.3 milioni (Banca Mondiale, 2023)Superficie: 112.620 Km²Fuso orario: stessa ora rispetto all'Italia, -1h quando in Italia vige l'ora legale.Lingue: Francese (ufficiale), Fon, Yoruba, altre.Religioni: Cristiana (48,5%), Musulmana (27,7%), Vudun (11,6%), altri culti tradizionali (6%), nessuna (5,8%).Moneta: Franco CFA con tasso di cambio fisso con l'Euro.Telefonia: L'uso dei telefoni cellulari è possibile in tutto il Benin ed a basso costo. Alcune aree rimangono non collegate nelle regioni più remote (in particolare le aree rurali ed all’interno dei parchi nazionali). La maggior parte dei bar, ristoranti e hotel offrono ai propri clienti un accesso internet wi-fi gratuito.Prefisso dall'Italia: +229.Clima: Dal punto di vista climatico, il Paese è suddiviso in una fascia, prossima alla costa oceanica, caratterizzata da un clima tropicale e da una fascia settentrionale, con un clima saheliano. Le temperature sono alte al nord, durante tutto l’anno, con valori massimi, intorno ai 45 gradi e minimi, intorno ai 18 gradi, con scarsa umidità; al sud sono presenti temperature massime di 32 gradi e minime di 23 gradi, con alto tasso di umidità (molto più basso al nord del Benin). La stagione più secca, associata al fenomeno del vento sahariano, detto "Harmattan", ha una durata di due - tre mesi al sud (da dicembre a febbraio), laddove, al nord, inizia talvolta anche in ottobre e si prolunga fino a marzo-aprile.