La strambata nel windsurf

12-06-2008
Didattica
Contraria alla virata, che si esegue con il vento in prua, è la strambata, ossia il cambiamento di mure fatto quando il vento è in poppa. Per eseguire la strambata (dis. 29) occorre che il vento sia perfettamente a fil di ruota, cioè a poppa piena.

Se ci si trova quindi a navigare al lasco bisogna cominciare a poggiare inclinando, come abbiamo visto, l'albero in avanti. Quando ci si accorge di essere con il vento esattamente in poppa si stacca dal boma la mano posteriore e si afferra la scotta di recupero lasciando che la vela giri, mettendosi controvento. Basterà ora recupera¬re, prima con la mano anteriore poi con quella posteriore, la vela dall'altra parte: la tavola riparte così sul nuovo bordo. Per eseguire questa manovra correttamente e sen¬za perdere l'equilibrio è importante la giusta posizione dei piedi che in questo caso saranno entrambi rivolti verso prua come il corpo, con le gambe leggermente divaricate (dis. 30).

La strambata, ovvero il boma che va ad abbattersi sull'altro lato della barca, è una manovra temuta da ogni velista. Su un surf però la strambata è meno pericolosa che su una barca a vela. Innanzitutto perché sul windsurf al massimo può capitare che la vela cada in acqua e poi perché non esiste il pericolo di essere colpiti dal boma. Mentre infatti nelle barche a vela il boma passa a poppavia dell'albero, nel surf ruota invece davanti all'albero. Malgrado tutto, anche per il surfista la strambata è una manovra impegnativa al massimo, infatti occorre poggiare nella posizione esatta per la rotazione mentre si effettua la strambata e infine effettuare la presa giusta nel momento giusto per poter assestare la vela.

Le fasi di una buona strambata sono le seguenti:
- poggiare fino all'andatura allasco;
- assestarsi per portarsi nella posizione di strambata;
- orientare la tavola e mettere la vela nella posizione corretta;
- poggiare fino all'andatura di poppa.

Ribadiamo che è molto importante poggiare intorno ad un punto fisso effettuando una curva più stretta possibile. Cerchiamo ora di riassumere i punti salienti da non di¬menticare assolutamente per una corretta strambata.

Si inizia la rotazione inclinando l'albero in avanti di traverso sopravento. Così facendo si deve cazzare la vela a strattoni per aumentare la pressione del vento nella vela. Il baricentro del corpo viene spostato all'indietro, con il piede posteriore spostato sottovento. Tenendo il corpo abbassato si deve spostare il peso sulla gamba che sta premendo in acqua il bordo sopravento della tavola e così si inizia una curva, proprio come quando si scia. È molto importante spostare il piede anteriore all'indietro proprio dietro l'albero, altrimenti la tavola, per il forte carico sulla prua (determinato dalla pressione del vento sulla vela), si immerge in acqua.

Mentre si inclina l'albero sopravento si deve spingere la tavola con la gamba anteriore nella direzione desiderata. Proprio adesso, mentre si è di traverso, arriva il momento decisivo in cui bisogna cambiare. Questo significa che il corpo si alza, il peso viene spostato sulla gamba posteriore e l'albero viene inclinato, tenendo teso il braccio, il più possibile sopravento verso l'esterno della tavola; la vela rimane cazzata.

Dopo questo piccolo spostamento di carico, l'altra gamba viene ritirata e spostata ancora un po' indietro rispetto a quella sottovento, per evitare una facile caduta. Attenzione ora alla posizione dei piedi; quando si cambia si deve spostare subito completamente indietro la gamba sopra vento e portare il carico all'esterno, sul lato sopravento.
I piedi devono essere spostati trasversalmente e il corpo ruotato sopravento. Piegatevi sul ventre, inclinate ulteriormente l'albero sopravento e serrate la vela. Non aprite ancora la mano della vela. Fate attenzione a non perdere l'equilibrio, il baricentro deve sempre rimanere al di sopra della tavola.
Adesso occorre stringere la curva. Il vento forte frena l'impeto della vela a metà della rotazione desiderata; per evi tarlo esiste una sola possibilità, stringere la curva. A questo punto bisogna spostare totalmente il peso sul bordo sopravento. Questo significa che l'albero viene arretrato dalla sua posizione esterna sopravento tendendo il braccio dell'albero e tirando a strattoni, compiendo così un movimento circolare. Così viene ad aumentare la pressione della vela su questo lato e si ottiene una accelerazione della rotazione, sufficiente per effettuare adeguatamente la strambata.

Ed è qui che arriva il momento tanto temuto dai velisti, ma meno dai surfisti, il cambio della vela. Intanto la mano della vela deve lasciare libero il boma e subito il vento spinge l'attrezzatura al di sopra dell'estremità della tavola sull'altro lato. Così l'attrezzatura ruota tenuta soltanto dalla mano dell'albero. Nello stesso momento la mano della vela, che è libera, afferra l'albero. La mano dell'al¬bero lascia libero il boma e l'attrezzatura viene ora tenuta con l'altra mano. Questa manovra ovviamente va fatta con estrema velocità.

La nuova mano dell'albero afferra ora il boma e la strambata è completata. Avendo spostato i piedi, vi trovate giànella posizione giusta per proseguire.

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