Challenger Fluido 2005
15-12-2004Sails
In una vela freeride-slalom senza camber, non è sempre facile riuscire ad accomunare doti come la rapidità di partenza in planata, il passaggio indenne dei buchi di vento, i laschi mozzafiato, con stretti angoli di bolina, stabilità di profilo, sovrainvelatura estrema e grande comfort e maneggevolezza.
Come detto ci vorrebbero due vele.
- Una con maggior grasso in base per partire rapidamente con poco vento e continuare la planata anche nei buchi di vento e poi dopo aver strambato, con una raffica più forte buttarsi giù al lasco pieno mantenendo la planata (anzi accelerando) senza che il profilo sotto e poco sopra il boma si appiattisca all’aumentare dell’angolo di lasco.
- Ed una dal profilo più piatto nella zona sopra al boma fino in penna per poter bolinare più veloce possibile e con angoli strettissimi, senza trovarsi in difficoltà ed affaticati nelle condizioni di forte sovrainvelatura e senza perdere di spinta durante le manovre.
Fluido 2005 è tutte e due, ma è una sola. Può sembrare facile unire questi due differenti shape a metà vela, ma sicuramente non è facile farlo in modo graduale e corretto, senza penalizzare le qualità di entrambi.
La stecca di base è stata leggermente allungata per poter chiudere meglio il gap sulla coperta della tavola, senza però pregiudicarne la manovrabilità anche in acqua formata. Le due stecche sotto al boma sono state maggiormente incurvate verso il tendistecca accentuando il “cucchiaio” allo scopo di aumentare potenza ed accelerazione. La prima stecca sopra al boma ha un grasso maggiore verso l’albero fino a metà vela per mantenere la spinta nelle condizioni di stop-n-go La seconda stecca sopra al boma ha un grasso maggiormente spostato verso la balumina per dare portanza nelle andature di bolina. Le ultime tre stecche hanno un profilo maggiormente piatto per accentuare la velocità e la stabilità di profilo anche in sovrainvelatura. In particolare la stecca di penna è leggermente curva per rendere più elastico il ritorno del profilo della balumina sotto raffica.
Quindi la vela una volta armata risulterà sempre grassa nella zona di boma (dove ci sono il peso del surfista ed il centro di spinta) e magra, anzi molto sventata, nella parte alta (dove il peso del surfista non può arrivare a gestire la sovrainvelatura.
Fluido quest’anno cambia anche le dimensioni nelle misure grandi. 6.8, 7.3 e 7.8 restano le stesse anche come misure di albero e boma; la 8.3 può utilizzare l’albero 460 con 28 cm di prolunga, quindi una vela indicata anche per surfisti leggeri che vogliano planare con poco vento; la 8.8 prende da quest’anno il posto della 9.0 ed infine la 9.3, nata per i surfisti pesanti e/o un po’ pigri che cercano un rig senza camber potente ma leggero o che non hanno voglia di pompare per partire in planata (quindi con un profilo basso maggiormente ingrassato).
Nuovi i colori ed anche i materiali, fluido cambia look con l’utilizzo di x-tra colorato e di x-play specchiato, posto nel pannello verticale del bordo di entrata dopo la tasca d’albero, risulta più leggero, robusto e soprattutto più stabile per il mantenimento del profilo della vela.
Per il suo utilizzo ottimale è consigliato l’albero CHALLENGER SDS 85%. 460/25, 490/30.