QUASI CERTAMENTE AL GARDA TRA GIUGNO E LUGLIO IL CAMPIONATO NAZIONALE FREESTYLE 2005
29-03-2005Competizioni
Con l'occasione vogliamo precisare che accusare l'Associazione di classe e il Coordinamento Nazionale di non spendere abbastanza tempo ed energie per promuovere le discipline artistiche, non corrisponde al vero. Allo sviluppo del settore ostano soprattutto un paio di fattori, che impediscono di promuovere non diciamo un programma articolato come quello della FW, ma almeno una serie di eventi di secondo livello nelle varie regioni italiane.
a) In primo luogo, lo scarso numero di appassionati interessati a competere. Lo scorso anno l'evento in Sicilia aveva caratteristiche di buon livello, eppure il numero dei regatanti è stato tale da non completare nemmeno il tabellone di 32 concorrenti. Gli amici di Mazara del Vallo erano sempre disposti a organizzare il Campionato Wave, a patto che un numero minimo di concorrenti (almeno una dozzina) avessero preso parte. E non è stato possibile nemmeno raggiungere tale traguardo. Il medesimo discorso vale per l'ipotesi di una attività di secondo livello o interregionale che dir si voglia. Non è possibile, per nessun organizzatore anche il più masochista, prevedere una gara per una manciata di freestyler o di adepti del Wave. Il Coordinamento Nazionale, come dice la sua dizione, può solamente coordinare, ma gli input devono venire dalla base, sia in termini di proposte di sedi di regata, sia nella capacità di mobiiltare il bacino di utenza, trasferendo la dimensione ludica a un approccio agonistico. Siamo consci che non è semplice, poiché si sono già fatti diversi tentativi. Bisognerebbe che gli atleti prendano coscienza di questa realtà, perché le gare sono fatte per loro stessi, responsabilizzandosi maggiormente per realizzare gare e poi realmente competere.
b) il format delle regate. Le difficoltà economiche in cui si dibattono le strutture sportive nel nostro paese, rendono difficile anche l'organizzazione di una tappa dell'Eurotour Freestyle. I tour manager, come ci ha raccontato Ottavio Pasotti, sono sempre favorevoli a promuovere un evento in Italia, considerato anche il fatto che il campione in carica è un nostro atleta, ma al momento non si trovano organizzatori disponibili a sobbarcarsi l'onere dell'operazione.