Sos Mediterraneo, è il mare più «bollente»
05-04-2005Home
I risultati sono arrivati grazie ai rilevamenti di vari satelliti che partecipano al progetto «Ocean surface topograpy», una joint-venture tra l'ente spaziale statunitense, quello francese e l'ateneo spagnolo. «La differenza termica è significativa - spiega la direttrice della ricerca, la dottoressa Isabel Vigo -. Ancora non è possibile determinare in che misura tale aumento di temperatura sia attribuibile all'uomo, ad esempio al riscaldamento terrestre prodotto dalle emissioni di biossido di carbonio, il cosiddetto effetto-serra, o a fattori naturali». E aggiunge: «Si tratta di un problema nuovo nella storia dell'umanità, che non dev’essere preso sotto gamba». L'incremento termico, per un’estensione d'acqua che va dal Mar Nero allo Stretto di Gibilterra (3860 km da Est a Ovest per un'ampiezza massima di 1600 e una profondità media di 1,37), cambia nei vari Paesi: la zona spagnola, per esempio, è quella che è mutata meno. Nell’ultimo decennio il termometro delle acque è salito «appena» di 0,63 gradi, mente l'aumento medio raggiunge il top nel Mar Nero (+0,94 gradi). Seguono l'Adriatico (+0,87), l'Egeo (+0,76º) e lo Ionio meridionale (+0,74). L’aumento è ancora più preoccupante se si prendono in esame le temperature medie della superfice mediterranea negli Anni '80: allora il calore aumentava di 0,3 gradi per decennio. Ciò siginifica che in poco più di 10 anni il riscaldamento del Mare Nostrum ha subito un’impennata impressionante, vale a dire più del 60%.
Le previsioni indicano che la progressione della temperatura cresca ormai di un 1 grado ogni 10 anni. «I nostri studi rivelano che qualcosa non funziona negli ecosistemi, visto che i mari e gli oceani vengono considerati dalla comunità scientifica come uno degli indicatori della salute della Terra», conclude la dottoressa Vigo. E se questo allarme non bastasse, si aggiunge uno strano fenomeno, lo stop nella crescita del livello del Mediterraneo. «Dal ‘99 e per motivi ancora ignoti - sottolineano all’università di Alicante - l'incremento del livello del mare si è bruscamente interrotto». L’Sos - ha spiegato José Manuel Ferrándiz, studioso di matematica applicata - è ancora più inquietante perchè il Mare Nostrum è molto speciale, tanto da essere considerato un laboratorio perfetto per conoscere le conseguenze dell'inquinamento atmosferico. «Il Mediterraneo è tre volte più sensibile delle altre superfici marine - precisa Ferrándiz -: quindi è proprio lì che possiamo scoprire le ripercussioni dell’inquinamento prima che in altre masse d'acqua e, allo stesso tempo, le conseguenze delle varie politiche "anti-effetto serra"».
di Gian Antonio Orighi - La Stampa