Vancouver, chiude il
19-10-2004Home
La vicenda del "pot-cafè" di Vancouver aveva catalizzato l'attenzione dei media nazionali il mese scorso, quando si era scoperto che nel bar insieme a bevande e panini veniva servita anche marijuana. Gwilt venne arrestata, dopo che la polizia trovò oltre nove chilogrammi di cannabis all'interno del locale, un grosso quantitativo di hashish e trecento biscotti alla marijuana.
La donna era stata rilasciata su cauzione, ma era stata imprigionata di nuovo dopo pochi giorni perché trovata in possesso di marijuana. Nel frattempo sempre dalla British Columbia giungono altre notizie riguardo la cannabis. Una massiccia operazione di polizia, eseguita da oltre cento agenti, ha portato alla scoperta di un "villaggio della droga". A Seymour Arm, una piccola comunità a circa 380 chilometri da Vancouver, le forze dell'ordine avrebbero passato al setaccio la metà delle abitazioni: in seguito al blitz, frutto di un'indagine durata due anni, sono state arrestate 16 persone, mentre altri provvedimenti restrittivi sono previsti per i prossimi giorni.
Secondo gli agenti, quasi la metà dei residenti era coinvolta nella coltivazione illecita della cannabis, che nell'ultimo periodo aveva raggiunto «delle dimensioni da vera e propria produzione industriale». «Non abbiamo mai visto nulla del genere - ha aggiunto l'agente Marianne Ryan - dove un'intera comunità è coinvolta in questo modo». Ma anche le autorità dell'Ontario hanno il loro bel da fare per contrastare il fenomeno della produzione di cannabis. Ieri sono stati forniti i dettagli di una massiccia operazione di polizia avvenuta a Kingston che ha portato al sequestro di un quantitativo impressionante di marijuana: oltre 30 mila piante, per un valore di circa 31 milioni di dollari.