Surf in sardegna.... tra le più belle onde del mediterraneo.
23-11-2007Viaggi
Presi un volo con una compagnia low-cost ed arrivai a Cagliari. La giornata era luminosa ed il Sole scaldava la pelle. Appena fuori dall'aereoporto udii una voce che mi chiamava. -Franco. Franco Gilly. Ero Io. Ad annunciarmi era un uomo, ragazzo, bambino, sui cinquant'anni. Capii che era il mio accompagnatore. La mia guida verso l'azzurro che fa brillare la mente. Come Lui definiva il surf e che a fine viaggio condivisi del tutto. Partimmo diretti verso un imprecisato posto esposto a Sud-Ovest.
Il Libeccio della notte portò con se onde sul metro e mezzo. Liscie e con leggero vento da Terra. Non era un sogno che sbatteva sulla sabbia bianca. Erano onde con un lungo periodo, in serie costanti e ordinate. Non ci fu tanto da restare a guardare e fummo già in acqua. In tutto questo avevo a disosizione la tavola che più mi confaceva e arrivai sul picco seguendo correnti indicate dal mio Maestro.
Surfammo circa due ore. Tornammo a riva e ci aspettava un bel panino con mortadella (circa un etto). Mangiammo seduti sulle roccie a guardare il Mare e quando il Sole voleva salutarci ci dirigemmo verso casa. Alloggiavo in una casa antica che profumava di mirto. La mattina dopo di nuovo al Mare. La guida mi disse che era probabile, se si faceva in fretta, il trovare qualche onda verso la Costa Occidentale.
Onde perfette con un pò di vento dal Mare. Surfate alternate a temporali di grandine, lampi e tuoni. E a cena? Maialetto, orate di Mare, cozze arselle, bottarga, vino mirto e fil'e ferru.
Il giorno dopo le onde non ci furono. Facemmo una bella visita a Cagliari. Città ai mille colori con opere belle e ritmi isolani. Mi è rimasta la voglia di surfare e l'idea di avere realizzato un pensiero continua ad allungare i miei sogni.
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