Onda tossica
14-03-2005Home
L'urto della grande onda avrebbe fatto riaffiorare sulle coste della Somalia ingenti quantitativi di rifiuti tossici, anche radioattivi, da tempo sepolti nell'Oceano Indiano.
Lo tsunami devastò tre mesi fa in Somalia circa 650 chilometri di costa settentrionale, tra Hafun e Garacad, facendo circa 300 morti e lasciando oltre 18.000 senza tetto.
“Si tratta di materiale di provenienza presumibilmente europea”, denuncia il Wwf: “In Europa – spiega l'associazione del Panda - smaltire una tonnellata di rifiuti tossici costa oltre 1.000 dollari, mentre in Africa la cifra si riduce ad appena 8 dollari per tonnellata”.
Un argomento, quello dello smaltimento di rifiuti tossici in Somalia, su cui indagava la giornalista del Tg3 Ilaria Alpi prima di essere uccisa assieme al suo collega, l'operatore Miran Hrovatin. Per questo il Wwf ha segnalato la vicenda alla Commissione parlamentare italiana che indaga sulla vicenda dei giornalisti uccisi e a quella che si occupa delle “ecomafie”.
“Purtroppo si tratta di una triste conferma di una serie di sollecitazioni che da anni arrivano convergenti'', ha detto subito dopo il lancio del Wwf il presidente della commissione bicamerale di inchiesta sulle ecomafie Paolo Russo. ''Ci attiveremo – ha continuato - per stabilire come è potuto accadere cosa è accaduto e quanto l'Italia ecocriminale abbia contribuito in questo percorso''.
Nick Nuttal, portavoce Unep, ha parlato di materiali come uranio, mercurio e cadmio, rifiuti ospedalieri e di industrie farmaceutiche contenute in cisterne adagiate sui fondali o appena interrate nella sabbia della battigia. Sostanze a volte sigillate in maniera del tutto rudimentale e distrutte poi dalle onde. Secondo il rapporto Unep alcune popolazioni della costa settentrionale somala sono state già colpite da insolite patologie, facilmente riferibili a gravi fenomeni di inquinamento e a radiazioni nocive come infezioni acute alle vie respiratorie, sanguinamenti dalla bocca ed emorragie addominali.
“Quanto denunciato dall'Unep è di una gravità assoluta, e richiede che siano accertate immediatamente le responsabilità del nostro paese nei torbidi traffici condotti negli anni ottanta e novanta", ha detto il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli.
"Molte coraggiose inchieste giornalistiche - prosegue Bulgarelli riferendosi anche a quelle su cui indagava la Alpi insieme a Hrovatin - tra le quali quella condotta dalla rivista Famiglia Cristiana, ieri ripresa dal Times, hanno da anni denunciato i loschi traffici di numerose ditte, soprattutto italiane, con il passato governo di Mogadiscio, che in cambio di 80 milioni di dollari prese in consegna oltre 10 milioni di tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi. La pista dei rifiuti - conclude Bulgarelli - è, a mio avviso, tra quelle più meritevoli di attenzione per giungere finalmente a dipanare il mistero della morte di Ilaria e del suo collaboratore
Un rappresentante del Parlamento somalo, Awad Ahmed Ashra ha lanciato un appello alla comunità internazionale per bonificare l'area. ''Ora - ha spiegato a questo proposito Russo che ha annunciato che la Commissione approfondirà la questione incontrando con rappresentanti dell’Unep - dobbiamo capire lo stato di salute delle persone e dei territori investiti dal problema, dall'altra mettere in campo una straordinaria azione di bonifica internazionale''.
http://www.verdi.it
Redazione
9 marzo 2005
