IN AUSTRALIA TUTTO E' POSSIBILE, ANCHE IL "BURQUINI"
07-02-2007Home
La notizia dei nuovi bagnini di origine araba si è diffusa velocemente, ma non tanto per la presenza degli uomini, che già di per sè è un evento inimmaginabile, quanto per il fatto che fra loro c'è una donna. La ragazza musulmana, è in grado infatti diconiugare sole e precetti religiosi: starà all’erta in riva al mare con addosso il “burqini”: un rivoluzionario costume integrale che in Australia sta già spopolando.
Il nuovo costume in lycra, composto di due pezzi, lascia scoperti solo volto, mani e piedi, dando la possibilità alle donne musulmane di nuotare e partecipare ad altre attività sportive, lasciandole libere di godersi la spiaggia e allo stesso stempo seguire i loro obblighi religiosi.
Evidentemente è difficile resistere al mito del bagnino australiano, sempre pronto a soccorrere chi è in pericolo, alto, biondo e muscoloso o nel caso delle donne, con un fisico invidiabile, ma determinata allo stesso tempo.
La Slsa ha promosso tra i suoi ranghi 18 ragazzi e ragazze australiani ma di origine araba, con una cerimonia tenuta sulla spiaggia di Cronulla, paradiso del surf alla periferia di Sydney.
Il luogo non è stato scelto a caso: infatti,nel dicembre 2005, proprio quisi verificarono i più gravi scontri mai visti in Australia tra bianchi e “leb”, l’etichetta con cui i nazionalisti australiani chiamano gli abitanti di origine
araba, una comunità in forte crescita.
Il piano di addestramento chiamato: “Sulla stessa onda”, è stato finanziato dal governo di John Howard con 600.000 dollari australiani (360.000 euro) per promuovere la conoscenza delle varie comunità. L'iniziativa sicuramente porterà una ventata di innovazione multietnica in un ambiente che fino ad una ventina di anni fa era destinato solo agli uomini.